Per la prima volta in Italia un tribunale sanziona il greenwashing

Una decisione del tribunale di Gorizia, per la prima volta in Italia, sanziona una società in materia di greenwashing con un’ordinanza cautelare. Viviamo in un periodo storico dove la sostenibilità influenza pesantemente le scelte di consumo, per questo è fondamentale che le dichiarazioni dei brand a riguardo siano chiare e dimostrabili. La plastica, ad esempio, viene bollata come il nemico numero uno dell’ambiente, mentre qualunque soluzione alternativa risulta essere ecologica, green e amica dell’ambiente. Tra sostenibilità reale e sostenibilità percepita, però, c’è una grande e sostanziale differenza!

Greenwashing: una decisione che farà giurisprudenza

La decisione del Tribunale è frutto del ricorso presentato da Alcantara nei confronti di una società che commercializza materiale utilizzato anche su alcuni modelli di auto. Il Tribunale ha ordinato all’azienda citata in giudizio la cessazione della diffusione di claim che contengono informazioni non verificabili ed ingannevoli come per esempio: “100% riciclabile”, “Amica dell’ambiente”, “Scelta naturale”, “Microfibra ecologica”. Il Tribunale ha rilevato che “la sensibilità verso i problemi ambientali è oggi molto elevata e le virtù ecologiche decantate da un’impresa o da un prodotto possono influenzare le scelte di acquisto”, aggiungendo che:

“Le dichiarazioni ambientali verdi devono essere chiare, veritiere, accurate e non fuorvianti, basate su dati scientifici presentati in modo comprensibile”.

Per le associazioni di prodotti in materie plastiche la sentenza simboleggia un traguardo: Antonello Ciotti, presidente CPME (Associazione Europea dei produttori di Poliestere), ha commentato questa ordinanza definendola come “una pietra miliare verso una giusta eliminazione di tutti i comportamenti scorretti che possono tradire la fiducia dei consumatori oltre che ingenerare concorrenza sleale”.

Plastica Seconda Vita certifica circa 6000 prodotti realizzati con plastica riciclata

Oltre ad essere una delle prime sentenze a livello europeo, la decisione del tribunale pone l’attenzione sulle dichiarazioni ambientali verdi delle aziende che devono essere chiare, veritiere e basate su best practices riconosciute a livello internazionale. Anche su questo non si può che essere completamente d’accordo.

Un caso interessante che rientra perfettamente in questi parametri è il marchio “PLASTICA SECONDA VITA” che è un sistema di certificazione ambientale di prodotto dedicato ai materiali e ai manufatti ottenuti dalla valorizzazione dei rifiuti in plastica.

Plastica Seconda Vita è il primo marchio italiano ed europeo dedicato alla plastica riciclata, nato dall’esigenza di rendere visibili e facilmente identificabili i prodotti in materie plastiche riciclate.

Viene rilasciato da IIPR – Istituto per la Promozione della Plastiche da Riciclo – che, dalla sua fondazione nel 2004, ha realizzato grandi obiettivi, ponendo l’Italia al primo posto in Europa nella produzione e commercializzazione di articoli realizzati con plastiche riciclate.

Oggi in Italia il marchio Plastica Seconda Vita è stato concesso a quasi 6000 articoli, con un contenuto medio di plastica riciclata pari al 70%.

Sulla plastica si è detto tutto e il contrario di tutto.
Per questo è importante saper distinguere le informazioni giuste.

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