Per troppo tempo il dibattito sulla plastica è stato dominato da semplificazioni che ne hanno oscurato i progressi, le potenzialità e il ruolo strategico all’interno dell’economia circolare. Ma i dati diffusi da Corepla durante l’Assemblea annuale del 19 maggio 2025 a Milano raccontano un’altra storia: una storia di impegno, innovazione e risultati concreti.
Nel 2024 l’Italia ha raggiunto il traguardo europeo del 50% di avvio a riciclo degli imballaggi in plastica immessi al consumo, con un anno di anticipo rispetto alla scadenza fissata dall’UE. Il merito va a un sistema sempre più efficiente e capillare di raccolta differenziata: sono stati recuperati 1,5 milioni di tonnellate di imballaggi plastici, con un incremento del 4% rispetto al 2023. In media, ogni cittadino ha contribuito con 26 kg di plastica raccolta.
Numeri che parlano di concretezza
Il sistema Corepla ha gestito 1.335.031 tonnellate di raccolta differenziata, di cui 1.201.667 tonnellate di imballaggi in plastica. A queste si aggiunge il contributo determinante dei consorzi autonomi, che ha permesso di raggiungere un totale di 1.531.319 tonnellate raccolte, di cui il 90% costituito da imballaggi in plastica, pari a 1.378.720 tonnellate. Stando ai dati la percentuale di riciclo sull’immesso a consumo ha toccato il 50,1%.
Importante infatti sottolineare che anche la frazione non ancora riciclabile non è stata sprecata: l’87% è stato valorizzato come energia nei cementifici in sostituzione dei combustibili fossili, il 13% è stato conferito ai termovalorizzatori, mentre solo lo 0,06% ha avuto come destino la discarica. Un risultato eccezionale che dimostra come la plastica, se ben gestita, possa diventare parte integrante della soluzione, non del problema.
Verso il 2030: qualità, innovazione e responsabilità
Guardando al futuro, il nuovo obiettivo europeo è ancora più ambizioso: il 55% di avvio a riciclo entro il 2030. Per raggiungerlo serviranno più raccolta selettiva, maggiore efficienza degli impianti e un’espansione del riciclo non convenzionale, a partire da quello chimico. Tecnologie come il chemical recycling, ancora in fase di validazione a livello UE, potrebbero offrire una risposta concreta per quegli imballaggi oggi difficili da trattare.
Corepla sta già muovendosi in questa direzione, attraverso iniziative come RecoPET, che con i suoi 250 ecocompattatori ha permesso di raccogliere oltre 250 tonnellate di PET bottle-to-bottle nel 2024, e Rivending, che ha più che raddoppiato le quantità di plastica raccolte dalle vending machine.
Parallelamente, cresce l’attenzione alla qualità e alla progettazione degli imballaggi: grazie al nuovo sistema contributivo legato alla riciclabilità (da A a C), sempre più aziende stanno ridisegnando i propri packaging in chiave sostenibile. In sei anni, la quota di imballaggi in plastica “di fascia C” è crollata dal 43,3% al 19%.
In un mondo che cerca soluzioni concrete alla crisi ambientale, l’esperienza italiana dimostra che l’innovazione può camminare di pari passo con la sostenibilità, anche grazie alla plastica.