Lo spreco alimentare è un danno economico e ambientale

Fra i tanti problemi che affliggono il nostro pianeta figura lo spreco alimentare. Anche se non lo troviamo spesso nei titoli dei giornali è un problema tutt’altro che marginale, sia per il danno economico che comporta, sia per l’impatto negativo che esercita sull’ambiente.

La FAO valuta che nel mondo vengano sprecati 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti, per un valore di 1000 miliardi di dollari all’anno: un terzo di tutto il cibo prodotto per il consumo umano finisce nella spazzatura.

Sono miliardi di ore lavorate per coltivare, produrre e distribuire prodotti che vengono vanificate dal deterioramento degli alimenti prima che possano assolvere al loro compito che è quello di nutrire e alimentare le persone.

Nel nostro paese sprechiamo circa 15 miliardi di euro all’anno di cui quattro quinti sono rappresentati dallo spreco domestico. L’indagine condotta da Waste Watchers riporta che nel 2021 lo spreco di cibo è di circa 27 kg a testa (oltre mezzo chilo a settimana).

Gli imballaggi in plastica sono un efficace soluzione per contrastare lo spreco alimentare

Ognuno di noi ha sperimentato di persona che il cibo imballato nella plastica si conserva molto più a lungo rispetto allo stato sfuso. Infatti uno dei grandi pregi del packaging plastico è proprio quello di allungare la vita dei prodotti contribuendo in questo modo a contenere il problema dello spreco alimentare.

Uno studio pubblicato da FPA – Flexible Packaging Association – riporta l’estensione della vita di vari prodotti quando vengono conservati imballati in materiale plastico. Come si può notare nella tabella che segue il prolungamento della shelf life grazie alla plastica è notevole e può arrivare a quintuplicarne la durata della vita.

Sulla plastica si è detto tutto e il contrario di tutto.
Per questo è importante saper distinguere le informazioni giuste.

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Raccolta differenziata
delle informazioni sulla plastica